martedì 3 gennaio 2012

Fare Stand Up contro la povertà

Salvatore Rapisarda Nonsolobattisti



 ROMA, 16 settembre 2010 - Le giornate del 17-19 settembre sono state individuate per una manifestazione mondiale chiamata “Stand Up”. Sono molte le organizzazioni che in tutto il mondo promuovono azioni concrete per richiamare l'attenzione sul problema della fame e sugli impegni che vanno sotto il nome di Obiettivi del Millennio.
Oggi la fame estrema affligge quasi una persona su sei abitanti della terra. Molte di queste persone sono concentrate in diversi paesi africani, nei cosiddetti paesi in via di sviluppo e anche nel quarto mondo, cioè in quella fascia periferica dei paesi nominalmente ricchi.

                      
Fare “Stand Up”, alzarsi in piedi, vuol dire manifestare apertamente contro la fame nel mondo e, allo stesso tempo, vuol dire richiamare i capi di Stato e di Governo alle responsabilità che si sono assunte all'inizio di questo secolo nel sottoscrivere la Dichiarazione del Millennio. Con quella Dichiarazione, ben 191 leader mondiali si erano assunti la responsabilità di stanziare lo 0,7% del PIL nazionale per combattere la fame e si erano dati come scadenza la data del 2015.


A dieci anni da quella Dichiarazione in alcuni paesi, specialmente nel continente asiatico, la situazione della fame ha visto un miglioramento, ma ciò non tanto per la solidarietà internazionale, quanto per una serie di fattori positivi ma non strutturali e dunque suscettibili di inversione di tendenza. In Cina come in India c'è stato un potente sviluppo tecnologico e industriale e il prezzo delle derrate alimentari è crollato negli ultimi anni. Ciò però non ci esime dal paventare inversioni di tendenze legate al fluttuare del mercato internazionale e delle politiche nazionali.
In altri paesi la situazione è peggiorata; per essi è necessaria un'attenta vigilanza e un forte intervento, specialmente in Africa Subsahariana, Burundi, Liberia, Repubblica democratica del Congo ecc. La chiave di svolta a favore di queste popolazioni sta nelle mani dei governanti che possono attuare politiche di sviluppo, di solidarietà e di pace.



Nei giorni 20 – 22 settembre, a New York si terrà un Summit mondiale per fare il punto della battaglia contro la fame e la realizzazione degli altri Obiettivi del Millennio. Questi, lo ricordiamo, consistono nel:
  •          dimezzare la povertà estrema entro il 2015;
  •          garantire l'istruzione primaria a tutti i bambini e a tutte le bambine;
  •          promuovere l'equità di genere e combattere le discriminazioni;
  •          ridurre di due terzi la mortalità infantile;
  •          migliorare la salute materna;
  •          combattere HIV/AIDS, malaria e le altre malattie;
  •          assicurare la sostenibilità ambientale;
  •          sviluppare una cooperazione globale a favore dello sviluppo.

La nostra mobilitazione, anche se compiuta in ambiti limitati  (scuole, chiese, piazze, case), può avere una ampia diffusione tramite la rete Stand up, i contatti del web (Facebook, Twitter ecc) o scrivendo direttamente ai nostri rappresentanti politici. Confidiamo che ciò faccia aumentare in tutti e tutte la consapevolezza della gravità del momento e la convinzione che “siamo la prima generazione che può sconfiggere la povertà”.


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Signore Gesù,
Tu ci hai invitati a non preoccuparci di quel che mangeremo e di quello con cui ci vestiremo.
Spesso, però, abbiamo ricordato ad altri il tuo insegnamento, ma noi siamo stati insaziabili nell'accaparrarci ogni bene materiale.
Tu ci hai chiamati a seguirti, come il Signore che non ha dove posare il capo,
ma noi ci affatichiamo a costruirci la prima e la seconda casa.
Tu ci hai invitati a cercare la vita,
ma noi abbiamo cercato a abbiamo imposto culture di morte.
Confessiamo questo nostro fraintendimento e ti chiediamo di guidarci nel ravvedimento:
che le nostre siano scelte di vita, affinché viviamo.


Signore,
in questo giorno in cui milioni di persone in tutto il mondo prendono a cuore la condizione di quanti hanno fame, anche noi vogliamo ascoltare i battiti del nostro cuore che palpita in solidarietà con i poveri del mondo;
dacci, o Signore, di ascoltare anche i battiti del tuo cuore per questa umanità bisognosa di redenzione;
In questo giorno in cui milioni di persone in tutto il mondo si alzano in piedi per stare vicino a quanti hanno fame, anche noi ci alziamo in piedi per compiere un gesto di solidarietà verso quanti non hanno da mangiare;
dacci, o Signore, di muovere i nostri passi per portare soccorso a quanti attendono da noi un gesto di solidarietà vera;
In questo giorno in cui milioni di persone in tutto il mondo hanno l'ardire di esporsi in prima persona per stare dalla parte degli ultimi, anche noi vogliamo testimoniare con la nostra stessa persona che siamo accanto ai meno tutelati;
dacci, o Signore, di abbandonare il quieto vivere e l'indifferenza per poter condividere la condizione di chi ha meno di noi;
In questo giorno in cui la mente di milioni di persone in tutto il mondo corre agli Obiettivi del Millennio, anche noi realizziamo che non abbiamo fatto quel che ci eravamo impegnati a fare;
dacci, o Signore, di non fermarci alle belle promesse, ma di onorare gli impegni che abbiamo assunto di fronte a te e al nostro prossimo;
In questo giorno in cui la mente di milioni di persone in tutto il mondo va al Summit che i capi di stato e di governo terranno a New York, dal 20 al 22 settembre, anche noi sospiriamo per le decisioni che verranno prese;
Ti preghiamo, o Signore, per i capi di stato e di governo, affinché possano assumere iniziative coraggiose per abbattere la povertà estrema.


Mettiamo nelle tue mani, o Signore, i popoli dell'Africa Subsahariana,
perché sono lontani dalla realizzazione degli obiettivi del millennio;
Mettiamo nelle tue mani, o Signore, la popolazione del Burundi,
perché è annoverata tra le più povere della terra;
Mettiamo nelle tue mani, o Signore, il popolo della Repubblica democratica del Congo,
perché la sua povertà è causata dalle guerre intestine e dallo sfruttamento dei paesi occidentali;
Mettiamo nelle tue mani, o Signore, il popolo della Sierra Leone,
perché possa essere liberato dagli speculatori occidentali che fomentano guerre intestine;
Mettiamo nelle tue mani, o Signore, il popolo del Sudan,
perché possa intraprendere la via della pace e deporre le armi della guerra;
Mettiamo nelle tue mani, o Signore, il popolo dello Zimbabwe,
perché possa sollevarsi dai guasti di un regime dispotico e corrotto;
Mettiamo nelle tue mani, o Signore, i popoli del Senegal, dell'Uganda e di tutti gli Stati poveri del mondo,
perché possano ricevere quella solidarietà loro necessaria per risollevarsi dai debiti e dalla fame.

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