martedì 17 gennaio 2012

dal Barbiere




Le persone affermano di non credere in Dio perché “non è scientifico” o “perché non ci sono prove”. Il vero motivo è che, quando si ammette che esiste un Dio, ci si deve anche rendere conto di essere responsabili verso di Lui e di avere bisogno del Suo perdono (Romani 3:23; 6:23). Se Dio esiste, allora Gli siamo responsabili delle nostre azioni. Se Dio non esiste, allora possiamo fare tutto quello che ci pare senza doverci preoccupare di un Dio che ci giudica. Io credo che sia questo il motivo per cui l’evoluzione si è radicata così fortemente in molti nella nostra società: perché dà alle persone un’alternativa alla fede in un Dio Creatore. Dio esiste e, in definitiva, lo sanno tutti. Il fatto stesso che alcuni tentino così accanitamente di confutarne l’esistenza è di fatto un’argomentazione in favore della Sua esistenza.

Permettimi un’ultima argomentazione in favore dell’esistenza di Dio. Come faccio a sapere che Dio esiste? Lo so perché Gli parlo quotidianamente. Non Lo sento rispondermi in modo udibile, ma percepisco la Sua presenza, sento la Sua guida, conosco il Suo amore, desidero la Sua grazia. Sono successe delle cose nella mia vita che non hanno altra possibile spiegazione se non quella di Dio, il quale mi ha salvato in modo così miracoloso, cambiandomi la vita, che non posso fare a meno di riconoscerne e lodarne l’esistenza. Nessuna di queste argomentazioni  può persuadere  chi rifiuta di riconoscere quanto è così manifestamente chiaro. In definitiva, l’esistenza di Dio dev’essere accettata per fede (Ebrei 11:6), la quale non è un salto cieco nel buio, ma un passo sicuro in una stanza ben illuminata.

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