lunedì 11 giugno 2012

Comunione, Ecumenismo, Dialogo e Cobelligeranza







Tra gli esseri umani, esistono vari gradi di relazione, sia come individui, moglie/marito, genitori/figli, parenti, colleghi di lavoro, ecc, ma anche tra gruppi sociali, come possono essere le associazioni, i club sportivi, i partiti politici, le comunità di fede, ecc.
Sia tra gli individui, che tra i gruppi sociali, i rapporti variano di grado e d'intensità. In questo non fanno eccezione le comunità di fede. E qui siamo particolarmente interessati a definire quest'ultimo genere di relazioni, che potremmo suddividere in: comunione fraterna, ecumenismo intra-evangelico, dialogo inter-religioso, e cobelligeranza.
I) Nel primo caso per comunione fraterna s'intende quel legame spirituale che mette in relazione persone, che nell'umano non avrebbero motivo di conoscersi, ma che condividono la stessa fede, e che appartengono, o alla stessa chiesa locale, o la stessa denominazione. Si tratta di una forma di relazione molto profonda. (Giovanni 17:21“Affinché siano tutti uno”)
II) Vi è poi un secondo livello di relazione che è l'ecumenismo (dal greco oikos, casa, famiglia, abitazione) intra-evangelico, che ci porta a riconoscere i credenti di altre tradizioni cristiane a noi vicine, come nostri fratelli, pur in presenza di alcune differenze, più legate alla tradizione, alla liturgia, in qualche misura anche all'ecclesiologia o alla teologia, a volte perfino meno evidenti di quelle esistenti con chiese della stessa denominazione, ma che comunque non intaccano i principi fondamentali della fede (Luca 9:49-50: “Allora Giovanni disse: «Maestro, noi abbiamo visto un tale che scacciava i demoni nel tuo nome, e glielo abbiamo vietato perché non ti segue con noi». Ma Gesù gli disse: «Non glielo vietate, perché chi non è contro di voi è per voi».” -
Giovanni 10:16“Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest'ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore” - Ebrei 6:1-2: “Perciò, lasciando l'insegnamento elementare su Cristo, tendiamo alla perfezione, senza porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno”). Anche in questo caso possiamo benissimo parlare di comunione fraterna, trattandosi, a tutti gli effetti, di fratelli in fede.
III) Esiste poi un terzo livello, il dialogo interreligioso. Come è noto, il tema della religione ha fatto spesso da innesco ai conflitti (non di rado si è parlato dii guerre di religione) dando luogo alle polveri di tensioni sociale già esistenti, di natura etnica o culturale. E tutti ricorderanno, che nel corso della storia anche i 'cristiani' si sono resi protagonisti di azioni violente e repressive nei confronti delle altre religioni, e non di rado di altre denominazioni cristiane, calpestando di fatto i valori autentici del cristianesimo improntati all'amore, al perdono, alla tolleranza e all'accoglienza.
Si tratta quindi di rimediare a questo danno, e far conoscere il vero volto del cristianesimo. A questo scopo il dialogo interreligioso si è rivelato essere uno strumento formidabile. Si tratta in sostanza di stabilire con le altre comunità di fede del territorio, rapporti di rispetto, di amicizia e muta collaborazione sul comune terreno dei diritti civili ad esempio, spesso negati alle minoranze religiose, molte volte oggetto di discriminazione da parte delle istituzioni, o delle confessioni di maggioranza. Un tipo di relazione sul piano umano, che nulla ha a che vedere con la sfera religiosa, che non prevede momenti comuni di preghiera, ma che riguarda esclusivamente la sfera umana.
Assai illuminante è a tale proposito il discorso che fa l'Apostolo Paolo, in 1 Corinzi 5:9-13, dove cerca di spegare ai Corinzi che esistono vari gradi di relazione, per cui una cosa è la comunione fraterna, altro è la relazione di natura familiare, professionale, ecc. Paolo infatti scrive: “Vi ho scritto nella mia epistola di non immischiarvi con i fornicatori, ma non intendevo affatto con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari, o con i ladri, o con gli idolatri, perché altrimenti dovreste uscire dal mondo. Ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro; con un tale non dovete neppure mangiare. Tocca forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? Ora è Dio che giudica quelli di fuori. Perciò togliete il malvagio di mezzo a voi.”
Si tratta di un ottimo metodo di evangelizzazione, un modo efficace di annunciare Cristo con il proprio comportamento nella vita quotidiana, mostrando la differenza tra un cristiano e un non credente, nell'altruismo, nella generosità, nel modo di interessarsi ai bisogni dell'altro, indipendentemente da ciò che crede. (Matteo 5:16:Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” - 1Pietro 2:12: avendo una buona condotta fra i Gentili; affinché laddove sparlano di voi come di malfattori, essi, per le vostre buone opere che avranno osservate, glorifichino Iddio nel giorno ch'Egli li visiterà”.)
Come ben illustrato dalla Parabola del 'Buon Samaritano' (Luca 10:30), il quale non ha chiesto al viandante ferito di che religione fosse, ma lo ha aiutato e basta, senza chiedere nulla in cambio. E Gesù usa questo come esempio per spiegare che cosa vuol dire essere Cristiani.
IV) L'ultimo livello di relazione è quello che abbiamo definito cobelligeranza, e che in parte è sovrapponibile con il precedente, se non per il fatto che va oltre i rapporti intrerreligiosi, ma si estende anche ad altri gruppi sociali, associazioni, partiti, ecc.. In questo caso si tratta di stabilire di volta in volta, singole forme di collaborazione, su temi specifici, che ci vedono sulle stesse posizioni. Ci si potrebbe allora benissimo trovare sotto un'ambasciata di un determinato paese, insieme ad esponenti dell'opposizione politica di quel paese per chiedere il rispetto dei diritti umani, violati sia nei confronti dei dissidenti politici, che delle comunità religiose. Si potrebbe ad esempio scendere in piazza con una confessione religiosa molto distante teologicamente, con la quale si ha ben poco in comune, per sostenere il valore della famiglia tradizionale, minacciata da chi vorrebbe stravolgere finanche la costituzione per mettere sullo stesso piano le coppie omosessuali.


Tratto dal blog buonanotizia.org

domenica 10 giugno 2012

Abraham Laboriel



Salmo 150

Alleluia.
Lodate Iddio nel suo santuario,
lodatelo nella distesa ove risplende la sua potenza.
Lodatelo per le sue gesta,
lodatelo secondo la sua somma grandezza.
Lodatelo col suon della tromba,
lodatelo col saltèro e la cetra.
Lodatelo col timpano e le danze,
lodatelo con gli strumenti a corda e col flauto.
Lodatelo con cembali risonanti,
lodatelo con cembali squillanti.
Ogni cosa che respira lodi l'Eterno.
Alleluia.

giovedì 7 giugno 2012

40 giorni




La Bibbia ci spiega che Dio considera  40 giorni un periodo di tempo spiritualmente significativo.
Ogni volta che Dio voleva preparare qualcuno per i Suoi scopi, prendeva  40 giorni di tempo.

Con il diluvio, Dio decise un’ importante trasformazione che durò  40 giorni.
Quando il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi, Egli si pentì di avere fatto l’uomo e ne decise lo stermino dalla faccia della terra.
il diluvio venne sopra la terra per quaranta giorni, e le acque crebbero e sollevarono l’arca, che fu elevata in alto al di sopra della terra”. (Ge. 7:17)

Mosè rimase sul monte Sinai 40 giorni, per ricevere dal Signore delle tavole di pietra, la legge e i comandamenti che Egli aveva scritti perché fossero insegnati ai figliuoli di Israele e che avrebbero trasformato il Suo popolo. “Mosè entrò in mezzo alla nuvola e salì sul monte; Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti”. (Es. 24:18)

I dodici capi tribù mandati ad esplorare il paese di Canaan, la Terra Promessa; tornano dopo 40 giorni . Anche in questo caso è un periodo che serve come preparazione per gli uomini; Caleb e Giosuè torneranno convinti che sia possibile conquistare il paese, i restanti saranno presi dallo spavento di affrontare i giganti e non vedranno mai più il “paese dove scorrono il latte e il miele”. Questo costerà al popolo di Israele  40 anni nel deserto , un anno per ogni giorno,come espiazione per essere caduti in disgrazia presso Dio.
“ Dopo quaranta giorni tornarono dall’esplorazione del paese e andarono a trovare Mosè e Aaronne e tutta la comunità dei figli d’ Israele nel deserto di Paran….”  ( Nu. 13:25)

Un Filisteo di nome Goliat alto quasi tre metri e mezzo con un corazza dal peso di cinquantasette chili e con una lancia di cui solo la punta era di quasi sette chili, si presentò mattina e sera  per 40 giorni di fronte all’esercito di Saul chiedendo una sfida con un uomo che fosse in grado di combattere  con lui.
Nessun guerriero dell’esercito Israelita rispose perché spaventati dalla forza del gigante, ma lo affrontò un giovane pastore il cui nome era Davide. “Intanto il Filisteo si faceva avanti mattina e sera; si presentò cos’ per quaranta giorni”. (1Sa. 17:16)

Il profeta Elia con la forza datagli dal cibo dell’angelo del Signore camminò per 40 giorni fino ad una spelonca del  monte Oreb per ricevere ordini da Dio. “Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio”. (1Re 19:8)

40 giorni furono proclamati da Giona, il profeta incaricato a portare il messaggio divino ai nemici d’ Israele, entro i quali la città di Ninive sarebbe stata distrutta. Poi Dio si ricredette.  “Giona cominciò a inoltrarsi nella città per una giornata di cammino e proclamava: Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta!”  (Gn. 3:4)

Gesù allontana il diavolo che lo tenta, dopo 40 giorni di digiuno nel deserto. “ Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E, dopo avere digiunato quaranta giorni e quaranta notti alla fine ebbe fame. E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani. Ma egli rispose: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio”. (Mt. 4:2)

Dopo la sua resurrezione Gesù ascende al Padre, ma prima, per 40 giorni, contatta e prepara i suoi apostoli.
“Ai quali anche , dopo che ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi vedere da loro per quaranta giorni, parlando delle cose relative al regno di Dio”. (At. 1:3)

Questo post mi è stato ispirato durante la lettura del libro di Rick Warren “ La vita con uno scopo”, che ringrazio, per avere contribuito, con questa importante pubblicazione, al mio avvicinamento agli insegnamenti di Cristo.