Nel Nuovo Testamento vi sono vari termini per indicare l’amore, ma i più comuni sono agape e phileo.
Phileo
indica l’affetto che si prova fra amici ed in genere è condizionato nel senso
che dice: “ Tu gratti la schiena a me ed io gratto la schiena a te”; che vale a
dire: “ Tu mi tratti gentilmente ed io faccio altrettanto con te”.
Dall’altro
lato agape è l’amore che Dio sparge nel cuore dei suoi figlioli. E’ lo stesso
amore che Gesù ci offre liberamente, senza condizioni. Non è basato su qualche
azione che dobbiamo compiere, né è un contraccambio. E’ un amore che si
continua a dare anche quando viene rifiutato.
Senza Dio
non possiamo amare di un amore egoista, solo quello cioè che non può essere
offerto se non corrisposto. Agape viceversa indica l’amore che non si preoccupa
della risposta.
Noi
costruiamo mura intorno a noi stessi quando veniamo offesi per proteggere il
nostro cuore e prevenire qualsiasi ferita futura. Diventiamo selettivi,
impediamo l’entrata a tutti quelli che pensiamo potrebbero ferirci. Teniamo
lontani tutti coloro che crediamo ci debbano qualcosa. Non li lasciamo entrare
finchè non abbiano pagato interamente il loro debito. Apriamo il nostro cuore
solo a coloro che riteniamo siano dalla nostra parte.
Come abbiamo
visto prima le persone offese costruiscono delle mura di protezione. La nostra
preoccupazione diventa proteggere noi stessi. Dobbiamo essere protetti e
salvaguardati ad ogni costo. Questo ci rende capaci di tradire. E quando
commettiamo u tradimento, in realtà cerchiamo di proteggere noi stessi a danno
di qualcun altro, in genere qualcuno con il quale siamo in relazione.
Così un tradimento
nel regno di Dio avviene quando un credente cerca il suo proprio vantaggio a
spese di un altro credente. Più stretta è la relazione, più penoso è il
tradimento.
Tradire
qualcuno è l’estrema forma di rottura di un patto.
Quando
avviene un tradimento il rapporto d’amicizia non può essere ristabilito senza
un pentimento genuino. Il tradimento provoca l’odio con serie conseguenze. La
bibbia afferma che chi odia suo fratello è assassino e che nessun omicida ha la
vita eterna in se stesso. (1Giov.3:15)
Oggi la
gente non si impegna neppure per un quarto di quanto dice. Perciò facciamo
tanta fatica per sapere quando possiamo credere sulla parola di una persona.
Gesù quando
parla vuole che noi lo ascoltiamo e riceviamo seriamente. Non possiamo prendere
le sue parole nelle stesso modo in cui prendiamo le parole delle autorità
di questo mondo.
Quando Gesù
dice qualcosa, vuole significare proprio quella cosa. Egli è fedele anche
quando noi siamo infedeli. Gesù cammina ad un livello di verità e di sincerità
che trascende la nostra cultura e la nostra società.
Perciò
quando Gesù dice: “ Se voi non perdonate, neppure il Padre vostro che è nei
cieli perdonerà le vostre colpe”, vuol significare proprio quel che ha detto.
Nel “Padre nostro” leggiamo: “ Rimettici i nostri debiti come anche noi li
abbiamo rimessi ai nostri debitori”.
Mi domando
quanti sono i credenti che desiderano veramente che Dio li perdoni nella stessa
misura in cui essi hanno perdonato coloro che li hanno offesi. Eppure questo è
esattamente il metro con cui saranno perdonati. Poichè il rifiuto del perdono è
così diffuso nelle nostre chiese, non vogliamo prendere sul serio queste parole
di Gesù. Diffuso o no, la verità non cambia. Il modo in cui noi perdoniamo e
rassicuriamo un'altra persona, è lo stesso con il quale noi saremo perdonati.
“
Soprattutto abbiate amore intenso gli uni verso gli altri, perché l’amore copre
una gran quantità di peccati!. (1Pietro 4:8)
E’ facile
amare coloro che a nostro giudizio non fanno nulla di male.
Quello è
l’amore della luna di miele.
E’
completamente diverso amare qualcuno quando ne vediamo i difetti, specialmente
se siamo noi stessi vittime dei suoi errori.
tratto da “L’esca di satana” di John Bevere
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